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Writer's pictureTim Braithwaite

Gioseffo Zarlino on Those who Improvise Counterpoint with ‘No Regard for the Other Voices’ (1558)

‘What Must be Observed when Improvising a Third Part on Two Given Parts:


Skilled contrapuntists occasionally want to improvise a third part to a two-voice composition to produce a harmony of three voices. So, having discussed the various ways of writing three-voice counterpoint, I should also speak of the procedure involved in this kind of improvisation, because I do not wish to omit anything useful and honourable in our art. I do this gladly. For I have heard at times some presumptuous persons - I will not call them fools - who were arrogant enough to add an extra part not only to a composition of two voices but even of up to twelve, solely to impress the audience with a skill they did not even possess. They make their counterpoint with reference to the bass only, having no regard for the other voices, and often they place their faith in a rule that they consider their own precious secret, which is simply to add a part a third or tenth above the bass. Thus they manage to convince those as foolish as themselves that they are performing miracles. The true worth of such performances, however, will be obvious to anyone of good taste. If these improvisations were to be written down, they would be found to contain a thousand errors against common rules and to be full of innumerable dissonances. It would not even be necessary to write these counterpoints down for a skilled musician to recognise their errors, because they can be heard as well as seen.’


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‘Quel che si dè osseruare, quando si volesse far vna Terza parte alla sproueduta sopra due altre proposte


SOGLIONO alle volte i dotti Contrapuntisti, quando si canta alcuna cantilena a due voci, aggiungere alla sproueduta elegantemente vna Terza parte, di maniera, che fanno vdire il concento a Tre voci. Onde io; per non lassare alcuna cosa indietro, che sia vtile, et di qualche honore in quest' Arte; hò deliberato; oltra l' hauer mostrato il modo, che si hà da tenere nel comporre a Tre voci diuerse sorti di Contrapunti; di mostrare il modo, che si haurà da tenere, volendosi essercitare nel cantare cotal parte in cotal maniera. Et questa impresa hò pigliato volentieri: conciosia che alle volte hò vdito alcuni, non dirò sciocchi: ma presuntuosi a fatto, et arroganti, che per dare ad intendere, che sono in ciò molto valorosi, et sufficienti; si pongono a volere etiandio passare più oltra: imperoche non solamente si contentano di uoler fare vna Terza parte sopra cotali cantilene; ma di più, sopra qualunque altra cantilena, se fusse bene a Dodici voci, vogliono aggiungere vna Terzadecima parte. La qual parte fanno, facendo solamente contrapunto sopra il Basso, senza vedere alcuna delle altre parti; et spesso si vagliono di vna lor Regola, la quale hanno per vn bel secreto, di porre la parte, che aggiungono lontana dal Basso per vna Terza, oueramente per vna Decima; et per tal modo danno ad intendere alli sciocchi, come sono loro, et che non intendeno più oltra, che fanno miracoli. Ma quanto ciò sia ben fatto, lassarò giudicare a ciascuno, che hà qualche giuditio: essendo che, quando queste lor parti aggiunte si vedessero scritte nel modo, che le cantano; oltra che da i periti della Musica si odeno le cose, che fanno contra l' Arte; se bene non sono inscrittura; si scoprirebbeno mille errori, che fanno contra le Regole communi, et si vederebbeno esser piene di infinite dissonanze.’


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*Notes*


Gioseffo Zarlino, The Art of Counterpoint: Part Three of “Le Istitutioni Harmoniche,” trans. Claude Palisca and Guy Marco (New Haven & London: Yale University Press, 1968).

Gioseffo Zarlino, Le istitutioni harmoniche (Venice, 1558).


Vicente Lusitano, Introduttione facilissima, et novissima, di canto fermo, figurato, contraponto semplice, et in concerto (Rome: Antonio Blado, 1553). My translation.


The example below is from Lusitano’s Introduttione facilissima and demonstrates this technique in action. It is accompanied by the following description:


‘In concerto, one can easily sing [extempore] when the soprano always sings tenths, I mean to say moving from one note to the other, and the third part [sings] as it pleases, except for two thirds or sixths, in diverse lines or spaces; but if it [the third part] makes a sixth, it will conform with the tenth of the soprano, if it will be minor, minor, and if major, major.’


‘In concerto si può facilmente cantare quando ‘l soprano farà sempre decime, voglio dire al mover d’una nota a l’altra, e la terza parte come li piacerà, eccetto due terze, o seste, in diverse linee, o spatii; ma se farà sesta, sia conforme a la decima del soprano, se serà minore, minore, et se maggiore, maggiore.’





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